SINEAD. LA VOCE UNIVERSALE

When I'm walking off stage
When everything's quiet
Will you stay?

Sarai sempre nel mio cuore, Voce Universale.
La prima volta che ti ho incontrata eri la sensazione che noi cultori d'Irlanda attendevamo: poi arrivò The Lion and The Cobra, un album senza eguali. Due generazioni di cantantesse ti hanno (malamente) imitato, raccogliendo il successo materiale che a te in realtà poco interessava. La musica per te era la fiamma per non perderti nel buio del dolore che ti era stato inflitto. Poi gli incontri, le interviste, e quella volta a Firenze (per questo album, con queste tue sincere parole di dedica: perciò mi permetto di usarne l'immagine) nel settembre 1992, a tradurre il tuo fiume di rabbia in parole di potenza. Eri una star, ma continuavi a fare il salmone, controcorrente, alla ricerca della tua sorgente. Eri una Universal Mother così terrena, così dolce, così frustrata da un mondo che non poteva essere il tuo. Lasciatelo dire, mentre ti piango, con lacrime di dolcezza: la Musica mi ha dato tanto, e raramente ho conosciuto e parlato e sorriso con una persona come te perché sapevamo che la Musica è un vascello. Ora la tua musica resta e il tuo oceano è vasto, forse infinito: ti auguro un viaggio di quiete, perché la vita su questa Terra ti ha fatto conoscere l'inferno. Ma nel tuo sguardo io ho sempre e solo visto stelle, dolcezza e il sorriso.
Buon viaggio, Sinead


L'UOMO MAPPA (LUCA ROTA DIXIT)

DAVIDE SAPIENZA, “UOMO-MAPPA”: https://wp.me/p1E5a2-ayK
Nei giorni precedenti alla serata di venerdì scorso a Ciserano con Davide S. Sapienza per il Festival “Tierra!”, ho pensato più volte a come poter presentare Davide in un modo ovvero con parole che ancora non avessi utilizzato nei già numerosi eventi tenuti insieme e che non fossero meramente dettate dall’ammirazione che ho nei suoi confronti in quanto uomo di lettere, di pensiero, d’azione e, per tutto ciò, ispirazione potente per me fin da prima che lo conoscessi (grazie a Mirella Tenderini, altra persona meravigliosa). Poi, nella prefazione de “La Valle di Ognidove” scritta da Raul Montanari, libro nel quale si trova il capitolo che ha dato il titolo all’incontro di Ciserano (“La natura piccola”), ho letto alcuni passaggi che mi hanno subito attivato il pensiero e la fantasia: ad esempio la citazione di Robert Louis Stevenson che si chiede, riguardo il suo celeberrimo “L’isola del tesoro”: «Come è possibile raccontare una storia senza partire da una mappa?» E poi, più avanti: «Uno scrittore vero, e Davide lo è, va incontro a un’esperienza inevitabile, che molti hanno descritto: non è lui a decidere cosa deve diventare parola e racconto. Lo scrittore è più piccolo delle storie che racconta; è il servo della storia e della pagina, il servo di due padrone sensuali ed esigenti. […] È la mappa continuamente ridisegnata di un sogno infinito, che come tutti i sogni – ci insegna Freud, quest’altro grande esploratore – è fatto di realtà. È preciso e mai mistificatorio: come gli angoli e le anse del mondo, come le pagine di questo libro.» Poi ho ripensato a un’affermazione tratta da uno dei libri di Davide (da “Camminando”) che più di altre in assoluto mi è rimasta in mente e ho reso una sorta di principio cardine della mia relazione con il mondo: «La mappa è il ricordo più antico che può essere scritto nel codice umano». E ancora, da “I Diari di Rubha Hunish”: «Mi piace tracciare parole sulla carta, quasi fossero passi sicuri lungo un sentiero sconosciuto.»
Mappe, sentieri, passi, esplorazioni: ecco, se metto insieme tutti questi elementi e li riferisco a Davide, per come lo conosco e per ciò che ho tratto dai suoi libri, posso certamente affermare che io, Davide, lo concepisco (anche) proprio come una mappa, un uomo-mappa, un narratore che non solo ha raccontato e racconta luoghi, nature, paesaggi, idee, visioni, utopie, ma li rappresenta in una rete di connessioni che posso veramente immaginare come quelle che uniscono le località di una carta geografica: https://wp.me/p1E5a2-ayK

ALL'ACQUA, ALL'ACQUA

All'Acqua, all'acqua ...
Quando passano cinque mesi senza avere potuto avere modo di respirare profondamente, a lungo, l'acqua abbondante, ogni altra preoccupazione o pensiero svaniscono da me. Tutto inizia da lì. Da sempre penso, "come si fa a chiamarla maltempo? Che problema abbiamo? Siamo davvero disconnessi". Così questa mattina, ancora nel buio, gli scrosci provenienti da ovunque mi hanno regalato un dormiveglia nel quale vedevo le correnti dei cieli: quella che risale dal Sebino, da sud, che incontra e discute con quella proveniente da nord, del resto lì c'è la Presolana, non è che si possa fare diversamente, no? Ma ecco la corrente da ovest (quella da est taceva, era in attesa dell'alba): vi divido io, che poi tanto creiamo questo bellissimo effetto - come lo chiamano i bipedi? Ah sì, effetto surround. Così le correnti si accordano. La pioggia continuava a scendere. Quando sono uscito, respiravo. Improvvisamente il mio corpo sembrava rinvigorito. Poi, in giardino, ho incontrato il merlo che ogni giorno passeggia sotto casa. Era lì a godersi la pioggia, perché prima di andare sull'abete, dove l'ho seguito per fargli un selfie (diciamo così), si è fatto un giretto nell'erba, poi su un ramo, quindi su un altro, un altro ancora e hop, eccolo lì. Ancora non ho fatto nulla, sono in piedi da meno di due ore. Oppure, quante cose mi sono già successe e non sono ancora in piedi da due ore. Non è tutta questione di prospettiva? Ora posso affrontare tutto il resto. Ma proprio tutto.
Buona giornata. Statemi tutte e tutti bene, mi raccomando.
Dav

HOMO SAPIENS. E LA GUERRA. ANCORA.

Cinquantacinquemila anni di Homo sapiens, per cosa?

Per essere nel 2022 a disputarsi il mondo anacronistico dei confini e degli stati-nazione con le armi?
Lo ammetto.
Avevo pensato a lungo che fossero schermaglie pesanti tra aspiranti guerrafondai.
Eppure è adesso che serve fiducia nella capacità umana di immaginare un futuro diverso.

Un mondo dove non sono i pochi a decidere per tutti gli altri.

Un mondo dove prendere coscienza del mondo come casa comune non è un auspicio, ma un dovere.


LA MUSICA DELLA NEVE. IL DECENNALE.

Nel novembre del 2011, la casa editrice Ediciclo lanciò una collana il cui nome ha portato buoni auspici: Piccola Filosofia Di Viaggio. Un'idea importata dall'editore francese Transboreal e che ha funzionato molto bene. La prima emissione vide la pubblicazione di un volume tradotto (L'Euforia Delle Cime di Anne-Laure Bosch) accanto al primo libro scritto per la casa editrice da un autore italiano: La Musica Della Neve. Dieci anni dopo, per celebrare questo ottimo risultato e molti libri dopo, la casa editrice pubblica anche una ristampa speciale del mio libro con una nuova copertina (che trovate in questo post e che potete scaricare QUI)  un codice QR dal quale scaricare, gratuitamente, il cd, booklet originale incluso, di La Musica Della Neve.Experience (la performance creata insieme a Giuseppe Olivini, in tour durante il 2012). Sono felice di sapere che questo volume è stato tra i best seller della collana e che sia uno dei più noti: di questo ne parleremo, insieme a Franco Michieli, Gino Cervi, Tino Mantarra, domenica 21 Novembre a MILANO per BookCity alla Sala Design di ADI Desing Museum, h 10.30. La nuova edizione del mio libro è già disponibile.

 


SICILIA E GEOPOETICA: 16/17.10.2021, PROSPETTIVA ZINGARO

Sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021 arriva la pratica geopoetica in Sicilia, grazie a un evento organizzato dalla guida AIGAE Chiara Laudicina e la colllaborazione di Giacomo Criscenti, Guida AIGAE, per Atlantide Geo Trek. Il sabato ci incontreremo insieme a Ezio Spano e a Chiara a Castellammare del Golfo per parlare di Geopoetica In Cammino. La domenica cammineremo per tutta la giornata nella Riserva Naturale dello Zingaro, un luogo di immensa e profonda bellezza, con un intreccio di storie e di vicende, di naturalità e suggestione, che offrono un territorio ideale per la pratica geopoetica in una terra che ha per me un significato ancestrale e unico, la Sicilia. Chiara ha avuto un'idea stimolante: al cammino, alle letture che farò, ci saranno anche i contrappunti dei testi da lei scelti di un siciliano straordinario, Franco Battiato. Per questo che abbiamo intitolato l'esperienza in cammino PROSPETTIVA ZINGARO, ispirandoci alla canzone Prospettiva Nevski: e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire. Per scoprire la disponibilità di posti scarica QUI la locandina del programma completo per il weekend 16/17 ottobre 2021. La Sicilia geopoetica ci attende.

 


FRANCO BATTIATO, VOLI IMPREVEDIBILI & ASCESE VELOCISSIME ...

La scomparsa di Franco Battiato, il suo "addio alla Terra", era purtroppo una notizia che ci aspettavamo. E' certo che questa perdita lascia un grande dolore. Ma è altrettanto certo, per chi ha conosciuto bene le sue opere, le sue idee, la sua visione differente e profonda, che si tratta semplicemente di un cambiamento di stato. Il suo spirito continua a essere ovunque, anche con noi. Per ricordarlo, ho scritto QUESTO articolo per il Corriere Della Sera, raccontando del viaggio in Tunisia, per il suo concerto del 1993 a Cartagine e per l'intervista televisiva che facemmo per la RAI (che si può vedere QUI).

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DESIDERA. IL NUOVO ALBUM DI CRISTINA DONA'

Si intitola deSidera, è il suo primo album di inediti dal 2014, anno in cui Cristina pubblicò Così Vicini : inizia oggi 12 febbraio 2021 la campagna di crowdfunding per coinvolgere chiunque abbia voglia di farlo nel sostenere la produzione delle dieci nuove e formidabili (fidatevi...) canzoni. Tutte scritte da Cristina Donà con Saverio Lanza (produttore dell'album, il nono da Tregua del 1997), tutte - ancora una volta - sorprendenti. Sono molti i modi per partecipare alla produzione: la campagna durerà due mesi, fino all'11 aprile 2021 e farlo nei primi giorni consente una maggiore scelta tra i diversi pacchetti.

Per partecipare, basta andare sulla nota e consolidata piattaforma Produzioni Dal Basso QUI

Management: scrivere a Gianni Cicchi

Foto (c) Fabrizio Giammarco per Paesaggi Sonori

 


RADIO1 MUSICA: UN'INTERVISTA NOTTURNA

L'intervento alla RAI per Radio1 Musica, ieri sera è partito (una emozionante e gradita sorpresa) con la voce di John Trudell - per questo siamo riusciti a viaggiare su molti territori, tutti inclusi nel grande sentire della Madre Terra ascoltando anche un altro magnifico, Robbie Robertson.

ASCOLTA L'INTERVISTA E LE CANZONI

 


RITMO TRIBALE: LA BAND AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

Scrivere dei Ritmo Tribale, per me, dopo tanti anni di amicizia e dopo averli praticamente visti nascere, in una sala prova milanese, trentacinque anni fa. E' capitato anche questo. Così ho intervistato Alex Marcheschi, "the quiet one", che però si scatena sempre sorridente dietro i suoi tamburi. E ne è uscita una bella chiacchierata, lo spirito bambino, lo sguardo dell'esperienza, l'orizzonte sempre davanti. Per inciso La Rivoluzione Del Giorno Prima è uno dei loro album più belli e completi. Da avere, in vinile magari. Vi va di leggere il pezzo su ILSole24Ore.com? Eccolo QUI.