DUE CONCHE E UN CUOR D’ADAMELLO.

«Da bambini, mentre il nostro essere assorbe le forme del mondo intorno a noi e impara a riconoscerle, i richiami della Terra sono ancora vivi e possiamo ancora cogliere il legame che abbiamo come membri della grande comunità planetaria. Scopriamo il nostro corpo, apprendiamo che il cuore si divide in due ventricoli, quelle due cavità inferiori che sono la parte principale dell’organo. Il cuore pulsa, il sangue viene pompato, noi respiriamo, la vita scorre: un movimento perpetuo, che ci appare chiaro anche quando osserviamo un albero, un animale domestico, un fiume, un fiore, le stagioni. Come ogni cosa preziosa della Vita, anche i ventricoli sono stati protetti dall’evoluzione: si trovano dietro lo sterno, poggiano sul diaframma, il muscolo più importante per la nostra respirazione polmonare dalla forma di una cupola e il suo compito è soprattutto quello di permetterci di inspirare. Poi un giorno, affascinati dalle infinite tracce offerte dalla montagna, esploriamo magari quel gruppo montuoso che costituisce un unicum irripetibile nell’arco alpino: l’Adamello».

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